Eccoci di nuovo alla riscossa, amici miei!
Dopo l’uscita al lago del Coldai ho fatto un po’ di pausa e adesso sono pronta e carica per accompagnarvi in un itinerario alla scoperta degli alpeggi e dei prodotti delle nostre malghe! Che vacanze in montagna sono se non assaggiate un bicchiere di latte fresco e non pranzate con un panino al formaggio di malga?
La prima cosa da fare, sempre dopo aver preparato a dovere lo zaino e scelto accuratamente un compagno di esplorazione, è salire a Col dei Baldi con gli impianti di risalita; questo vi permetterà di partire in quota belli freschi. Dopo aver fatto il consueto viaggio in cabinovia (chi mi legge da un po’ sa che per me è troppo divertente) ho fatto qualche foto al panorama imboccando il sentiero 561 in direzione della Malga Boi Vescovà.
Dopo essere scesa baldanzosa per una quindicina di minuti sono arrivata ad un bivio fortunatamente ben segnalato e dotato di cartelli. Vi basterà svoltare a destra e proseguire tra boschi e pascoli (che d’inverno si trasformano in piste da sci) fino a scollinare: da qui vedrete in lontananza la malga, pronta ad accogliervi e rifocillarvi in vista del resto del percorso.
La Boi Vescovà è l’unica malga sul territorio comunale di Alleghe, nonostante sia molto vicina ad altri alpeggi, e da ormai tre generazioni è gestita dalla famiglia Cadorin. Dopo una sola mezz’ora di cammino non ero granché stanca e non lo sarete nemmeno voi, immagino, però una sosta andava fatta e la mia seconda colazione è stata a base di pane e formaggio con un buon bicchiere di latte fresco.
Gli ottimi formaggi stagionati o freschi, il latte, il burro e altri prodotti fatti in casa valgono la pena di essere assaggiati o, ancora meglio, acquistati!
Insomma, ce l’avrete un pochino di spazio nello zaino, no?
Io ho comprato del burro fresco, che dà un sapore vero di montagna ai miei piatti! Poi mi farete sapere cosa avete preso voi!
Salutata la famiglia Cadorin e piena di energia che sarei stata pronta a scalare il Nanga Parbat, ho proseguito sulla stradina asfaltata fino ad un bivio, dove bisogna svoltare a sinistra in direzione di un’altra malga, la Fontanafredda. Qui io non mi sono fermata, anche perché sono così vicine che non sarei riuscita a mangiare un altro panino con un altro bicchiere di latte. Mi piace mangiare, si vede, ma non sono proprio un pozzo senza fondo!
Qui la gestione è della famiglia De Nardin, meglio conosciuti come Belòt.
Anche qui potrete acquistare e assaggiare degli ottimi formaggi, quindi se non lo avete fatto prima è il caso di farlo qui!
Proseguendo sulla strada sterrata che supera la Malga Fontanafredda (sentiero 568) ho incontrato finalmente la mandria di vacche e, poco più avanti, anche le capre! Personalmente non ho un buon feeling con le mucche. Quel loro guardarti di sottecchi e muoversi lentamente mi ha sempre ispirato poca fiducia. In realtà però sono animali docili e tranquilli.
Proseguendo sempre sul 568 per una mezz’ora, arriverete ad un nuovo bivio: stavolta dovrete decidere se salire alla cima del Monte Fertazza, scendere sul versante di Selva di Cadore oppure ripiegare verso Alleghe. Ovviamente l’ultima scelta è quella che ho fatto io per completare il tour delle malghe. Girate quindi sempre a sinistra e poco più avanti incontrerete una pittoresca baita di montagna con un piccolo laghetto davanti. Proseguendo sul sentiero incontrerete altre baite e poi arriverete di nuovo sul sentiero 561. Da qui si risalirà verso Col dei Baldi dove gli impianti di risalita saranno ben contenti di riportarvi giù, ammesso che gli impianti possano essere contenti o scontenti di qualcosa…
La passeggiata è alla portata di tutti, dura qualche oretta comprese le soste e permetterà a voi e alla vostra famiglia di assaporare cibi genuini, rigorosamente a km 0 e biologici che più biologici di così è impossibile.