Quando la neve si fa attendere anche sulle vette delle Dolomiti, c’è un team di instancabili che – senza orari fissi e domeniche a casa – lavora per produrla attraverso cannoni e aste sparaneve.
Chi sono? Il team di innevatori!
Abbiamo fatto una chiacchierata con Mauro , responsabile dell’innevamento di Alleghe Funivie da un paio d’anni dopo aver maturato un’esperienza di 16 anni nel settore. Assieme a lui, nella sua squadra, ci sono anche Gilles e Patrick, oltre alla stretta collaborazione di manutentori e altri operai.
Mauro – innamorato del suo lavoro – non bada alle nottate insonni o passate al gelo, alle sveglie all’alba o ai turni di lavoro interminabili: la soddisfazione di ammirare una pista perfettamente innevata mentre il sole sorge tra le nostre bellissime Dolomiti lo ripaga di tutte le fatiche!
Il lavoro di un innevatore si può dividere in due periodi: prima e dopo l’apertura delle piste. Infatti, prima dell’apertura a pieno regime degli impianti del Dolomiti Superski , gli orari di Mauro e i suoi ragazzi dipendono dalle temperature e appena il termometro scende si corre ad azionare cannoni ed aste, non importa che ora sia! Dopo l’apertura, invece, il loro orario va sostanzialmente dalla chiusura degli impianti fino alle 7 circa del mattino.
Qui ad Alleghe, nel cuore delle Dolomiti, il 100% delle piste è coperto da un impianto di innevamento artificiale. Ma come funziona? Abbiamo chiesto a Mauro anche questo e ha provato a spiegarcelo il più semplicemente possibile: “Il processo di creazione della neve ha due componenti: i nucleatori, nei quali si forma il primo granello di ghiaccio, e gli ugelli che hanno il compito di polverizzare l’acqua. L’acqua polverizzata unita al granello di ghiaccio, una volta a contatto con l’aria formano il cristallo di neve”.
Dato che sulle nostre piste potete incontrare sia cannoni che aste sparaneve, abbiamo chiesto al team di innevatori di spiegarci la differenza sia in termini di funzionamento che di prestazione. I cannoni lavorano a bassa pressione e integrano a bordo un compressore e una ventola, mentre le aste lavorano invece ad alta pressione e sono alimentate da un compressore centralizzato (che fornisce quindi l’aria a tutte le aste dell’impianto).
I cannoni rimangono più performanti, perchè grazie al getto più lungo dato dalla ventola si guadagna un grado circa sulla temperatura dell’aria. Alcuni cannoni che fanno parte dell’arsenale Alleghe Funivie riescono ad erogare fino a 300 litri di acqua al minuto.
Quanto alle condizioni meteo che permettono a questi strumenti di lavorare al meglio, ci spiega Mauro, la temperatura ideale è di – 5 C° con un umidità del 50%. Si può comunque cominciare a produrre neve con buoni risultati già con una temperatura intorno ai – 3,5 C°, mentre con temperature più alte si rischia di lavorare per un lungo tempo per produrre pochissima neve. Con temperature inferiori ai – 5 C°, invece, la produzione è ottima, ma bisogna comunque tenere conto che c’è bisogno di grandi quantità di acqua.
Per quanto riguarda invece l’infinito dibattito su quale sia la miglior neve tra quella naturale e quella artificiale, Mauro ci dice che – visto che il processo alla base della creazione è lo stesso per entrambe – sostanzialmente si equivalgono, anche se gli agonisti tendono a preferire l’artificiale e i turisti quella naturale.
Ringraziamo Mauro per averci dedicato del tempo e lo lasciamo andare a preparare le piste per le imminenti nuove aperture!