La Via Ferrata degli Alleghesi rappresenta certamente una fantastica opportunità per quanti serbano il desiderio di raggiungere la cima del Monte Civetta . La via, pur non presentando passaggi di particolare impegno tecnico, non va sottovalutata per la sua lunghezza, per i dislivelli che richiedono un buon allenamento, per le alte quote raggiunte e per le capacità di orientamento necessarie. Questi fattori ne fanno infatti un percorso di alta montagna ambito, impegnativo e di grande soddisfazione. Per i non esperti è consigliato l’accompagnamento delle Guide alpine, suggerito il pernottamento al Rifugio Coldai che consentirà di diminuire il dislivello giornaliero e al contempo vivere una vera esperienza di alta montagna.
Dal rifugio Sonnino al Coldai si giunge all’attacco in 1.15 h lungo lo spettacolare Sentiero Tivan. L’attacco della ferrata è esposto e verticale ma ben agevolato nella progressione da numerosi appoggi e scale. Durante la salita verso la cresta il panorama si apre sulla Valle di Zoldo e le torri del ramo Nord sulle quali si sviluppano alcune tra le vie classiche di arrampicata più famose e ripetute. Tra le tante, sulla Torre di Valgrande ricordiamo la “Via delle Guide”, eccezionale salita aperta il 10 settembre del 1941 dalle guide alleghesi, Mariano de Toni e Cesare Pollazzon, grandi protagonisti della fase storica dell’alpinismo dolomitico.
Raggiunta la cresta in prossimità di Punta Civetta lo spettacolo della parete Nord Ovest toglie il fiato. Continuando senza eccessive difficoltà si guadagna la vetta a quota 3218 m. Poco sotto la cima, lungo la via di discesa, ci attende il rifugio Torrani per un meritato pranzo oppure per trascorrere la notte e risalire in vetta di buon ora il giorno seguente ad ammirare l’alba. La discesa verso il sentiero Tivan va affrontata con cautela e attenzione. I più esperti potranno considerare anche di scendere per la via ferrata Tissi in direzione del Van delle Sasse e raggiungere il rifugio Carestiato.
Percorrenza: dal Rifugio Coldai 5 h per la vetta. 9 h per ritornare al rifugio
Dislivello in salita da Piani di Pezzè sino alla vetta: 1800 m
Dislivello in discesa dalla vetta ai Piani di Pezzè: 2000 m – Il rientro è costellato di saliscendi
Punti d’appoggio: Rif. Coldai – Rif. Torrani – Rif. Vazzoler